Come alcuni sanno, da qualche tempo mi diletto in letture diverse dai romanzi, che pur tanto hanno allietato la mia vita di lettrice.
Questa diversità è iniziata con una sana voglia di romanzi storici (che purtroppo non hanno accresciuto di una virgola la mia capacità di ricordare nomi e date)
…poi con una comprensibile voglia di neuroscienze (cose accessibili come Oliver Sacks, non vorrei spacciarmi più sapiente di quanto non sia)
…passando per altri testi di divulgazione scientifica, soprattutto in ambito medico. Una fase divertente, costellata di organi felici: “la pelle felice”, “l’intestino felice”, “il pene felice” (non l’ho finito, il pene sarà stato felice ma chi l’ha scritto è un barbogio), e ovviamente l’ineccepibile e molto ben scritto “Libro della vagina” che anche se nel titolo non è indicato, posso assicurare che è felice anche lei di non essere maltrattata con informazioni approssimative e pratiche dubitabonde.
Non paga, c’è stato un breve periodo di manuali di self-help, mindfulness, easy thinking e altre locuzioni inglesi per dire che ce la facciamo pigliare bene anche se il mondo è quello che è. Ma ho scoperto che la terapia su quello aveva funzionato meglio, e sono passata oltre. E poi, parlavano troppo spesso di Resilienza, sul cui argomento la penso come Cuoro.
Da un paio d’anni sono comparsi dei libri molto molto semplici di alfabetizzazione finanziaria ed economica, perché di soldi non ci ho mai capito niente, e siccome dice che ad oggi regolano il mondo, non vorrei andare in giro come fossi una smutandata al fashion week. Cioè, sia chiaro, non è che leggere di come i soldi vengono percepiti, usati, accresciuti, investiti da gente che lo sa fare ti fa veramente pensare di poterli percepire, usare, accrescere o investire. Tu rimani lì dov’eri, ma con quello spirito da esploratore dilettante che comunque riconsola. Sempre smutandata, ma con una graziosa borsetta, per restare nel paragone.
Ma ciò di cui mi sembra il caso di parlare sono i recenti manuali e articoli su marketing, comunicazione, grinta, leadership, e tutto il pacchetto che -a quanto pare- un vero libero professionista (anche se reticente come me) non può non conoscere.

Ne ho letti a decine, e vi voglio risparmiare la fatica.
Al di là delle strategie, decaloghi, consigli, punti esclamativi, mappe mentali, il tutto si riduce sempre all’atteggiamento mentale.
Che dovresti avere “da vincitore”. Da fico. Da ricco. Da indomito.
Io avevo letto male e pensavo fosse una cosa di dormire. Invece no, anzi secondo qualcuno il fatto che io mi svegli ad un orario osceno in preda alle smanie è un ottimo inizio! Perché c’è tanto tempo per la tua routine pre-lavorativa che prevede: meditazione-lavoro su progetto numero1-ginnastica più o meno estrema-hobby numero1
Poi dopo puoi lavorare. Possibilmente senza distrarti (metti per esempio con la tecnica del pomodoro, che devo ammettere con vergogna che è efficace davvero).
Il fatto che io stia nel letto per mezz’ora sperando di riaddormentarmi, poi mi arrenda (per carità non vogliamo queste parole MAI) all’evidenza che ormai non è aria e mi alzi, è oltremodo disdicevole, anzi è proprio da perdenti (ma non dobbiamo usare queste parole perché la rivoluzione inizia da come ti percepisci).
Poi che con un velenosissimo caffè (ve lo devo dire, che la colazione deve essere healthy? No, è ovvio.) io vada in giardino a smadonnare perché i bruchi mi hanno timbrato le foglie degli avocadi non è assolutamente una mentalità vincente. Perché quelli fichi veramente, imprenditori dentro, come minimo i bruchi se li vendono a qualche entomologo matto (che in questo caso chiameremo “la nostra nicchia di mercato”)
Vogliamo parlare del fatto che perdo ore su facebook mio malgrado? Ma per piacere, i veri Leader non perdono tempo, non hanno dipendenze occulte, non procrastinano, e non usano in modo indegno le preziose energie dedicate a loro stessi.
Ma sopra ad ogni altra cosa, la mia nemesi, la parola che trovo OVUNQUE, che si parli di gente grintosa o di filantropi realizzati, di marketing delle puppeapera, o neanche a dirlo di Professionisti Aggiornati è:
COSTANZA
E’ il Sacro Graal della competenza, la Chiave del Successo, la Premessa gloriosa di ogni progetto Vittorioso. La Misura dell’abnegazione. La migliore amica della Motivazione, e il motivo per cui io sono l’ultima degli scalzacani.
Perché io sono costante solo nel mangiare, e oltre ad aver messo su delle belle forme morbidose non ho comprensibilmente ottenuto molto altro fino ad ora. E ora sappiamo perché. Ma che devo fare? Mi metto le sveglie, mi segno i calendari, guardo a Notevoli Esempi come suggerito, e dopo due giorni sto lì che invece di fare il progetto numero 1 -che poi mica mi ricordo cos’era- sto a cambiare posto alle orchidee che secondo me stanno meglio sull’altra finestra. Ci dev’essere un gene della costanza che non si esprime a dovere.
Anzi, per essere onesta oltre alla ciccia posso segnalare un’altra novità: la comparsa di una fastidiosa sensazione che mi accompagna da quando ho individuato il mio deficit. Assomiglia a uno che venga con te in metropolitana e mentre tu ti fai i fatti tuoi tenga costantemente una luce puntata sul tuo neo peloso.
Lo puoi ignorare, e altrettanto faranno gli altri (che nel frattempo stanno anche loro lì col cellulare a combattere con chissà quali dipendenze), ma insomma alla lunga eh! Ma non hai nient’altro da fare, nì?!
Quindi adesso, con grande maturità e consapevolezza ( allenata probabilmente nel periodo self-help) ho deciso che è ora di passare ad altre letture.
Pensavo a qualcosa sulla psicologia dei gruppi.
E siccome le Mustelidi mi hanno regalato un ebook, stavolta sarò anche molto moderna.
Come Libera Professionista Veramente Affermata non basta, però ammettiamolo: dà un tono.
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